Gestire la crisi aziendale

Le imprese nel corso della loro vita, successivamente alla fase di start-up e di crescita, possono incorrere in una situazione di crisi e/o di squilibrio che, se non correttamente diagnosticata, potrebbe portare l’impresa stessa ad una crisi definitiva.

Esistono varie tipologie di crisi.

La Crisi FINANZIARIA che coinvolge un’impresa economicamente sana (safe business) ma è in condizione di squilibrio finanziario. L’impresa in queste condizioni, se non prontamente sorretta, manifesta difficoltà adempiere i propri impegni finanziari e quindi rischia il progressivo deterioramento di tutti i suoi indici di bilancio. E’ necessario, quindi, che si attui un intervento non necessariamente strutturale finalizzato a ricapitalizzare, ristrutturare il debito, ottenere l’erogazione di nuova finanza (fonte esogena) e, non meno importante, recuperare liquidità mediante la cessione di assets “no-core” (fonte endogena).

La Crisi ECONOMICA che vede un’impresa economicamente incapace di gestire le marginalità positive (no-safe business) a livello “operativo”. L’impresa manifesta incapacità nella gestione “tipica” a remunerare adeguatamente con i ricavi i diversi fattori produttivi impiegati (compreso il capitale). E’ necessario, in tale contesto, che si attui un intervento essenzialmente strutturale finalizzato ad adeguare le funzioni di R&S, riprogettare e/o riposizionare opportunamente il prodotto, aggiornare e/o adeguare il “paniere”dei fattori produttivi impiegati, intervenire sulla “produttività” massimizzando il rapporto tra i medesimi fattori impiegati. L’impresa può anche prevedere (ad ulteriore sostegno dell’intervento) piani finanziari adeguati alla realizzazione degli obiettivi citati (sia di fonte endogena che esogena).

Crisi MISTA o COMPLESSA: l’impresa è economicamente sana ma matura condizioni di squilibrio in relazione ad un eccessivo indebitamento ovvero l’impresa, già incapace di gestire marginalità positive a livello “operativo”, aggrava la propria condizione di squilibrio anche in relazione ad un eccessivo indebitamento.Il peso (eccessivo) degli oneri finanziari azzera o aggrava ulteriormente le performance della gestione tipica (margini operativi). E’ necessario quindi che si attui un intervento misto finalizzato alla realizzazione congiunta di tutti gli obiettivi già indicati nelle ipotesi di crisi FINANZIARIA ed ECONOMICA.

GLI STRUMENTI PER INDAGARE LA CRISI

Gli strumenti variano in funzione della natura della crisi (finanziaria, economica, mista o complessa) e possono essere costituiti da:

Analisi strutturale (indici patrimoniali)

Analisi di marginalità operativa (indici economici)

Analisi di funzionalità (indici di equilibrio)

Analisi di efficienza (indici di performance)


Siamo in presenza di REVERSIBILITA’ della crisi quando:

a)L’analisi induce a ritenere reversibile lo stato di squilibrio o crisi;

b)L’obiettivo è quello di ripristinare lo stato di equilibrio ed opportuna marginalità operativa;

c)Le prospettive affermano la realizzabilità dell’obbiettivo sulla base di previsioni attendibili

L’ottica di intervento è definita di “GOING CONCERN” (dell’impresa), trattandosi di interventi che mirano a recuperare le condizioni di equilibrio aziendale. In condizioni di crisi REVERSIBILI, l’impresa ha a disposizione i seguenti strumenti:

PIANO ATTESTATO ex art. 67 3°comma lettera d) L.F.

CONCORDATO PREVENTIVO (di risanamento o ristrutturazione) ex art.160 e ss. L.F.

ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI (di risanamento o ristrutturazione) ex art.182-bis L.F.


Si parla, invece, di NON REVERSIBILITA’ della crisi quando:

a)L’analisi induce a ritenere non reversibile lo stato di squilibrio o crisi

b)L’obiettivoèquellodicontenerealminimoglieffettigiàmanifestatisiedevitarne l’evoluzione verso condizioni patologie di maggiore rilevanza

c)Contenere l’aggravamento della situazione nell’ottica di estinguere le obbligazioni già as- sunte

L’ottica di intervento è definita di “LIQUIDAZIONE” (dell’impresa), posto che tutti gli strumenti citati sottendono appunto l’obbiettivo di liquidazione dell’impresa (non necessariamente del suo business) finalizzato all’estinzione totale o parziale delle obbligazioni già contratte.

In condizione di crisi NON REVERSIBILE, l’impresa ha a disposizione i seguenti strumenti:

PIANO ATTESTATO ex art. 67 3°comma lettera d) L.F.

CONCORDATO PREVENTIVO (di risanamento o ristrutturazione) ex art.160 e ss. L.F.

FALLIMENTO ex art.1 e ss. L.F. (finalizzato anche ad un eventuale successivo CONCORDATO FALLIMENTARE)